Cassa di Risparmio, quo vadis?
Clienti e piccoli azionisti si aspettano risposte
dall’Assemblea degli azionisti



Molti clienti e piccoli azionisti della Cassa di Risparmio di Bolzano sono preoccupati e contrariati per gli sviluppi della società. Nei mesi scorsi, infatti, molti consumatori si sono rivolti agli sportelli del CTCU di tutta la provincia, per manifestare il loro malcontento riguardo la gestione dell’istituto e l’operato del management, apparentemente ben retribuito (600.000 euro per il direttore generale?).

In particolare, le lamentele dei soci si riferiscono a carenze nei seguenti ambiti:

1. Innanzitutto la questione ancora irrisolta del quantitativo massimo di 50 azioni della Cassa vendibili per volta. Ad oggi la proposta di cui è stata data notizia per il riacquisto di 10 milioni di controvalore in azioni non chiarisce infatti la questione del limite imposto per la singola operazione. Permane perciò la forte limitazione all’esercizio del diritto di vendita dei pacchetti di azioni posseduti dai piccoli azionisti. Questi chiedono pertanto che venga eliminata tale assurda limitazione visto che, a molti l'investimento era stato presentato, in fase di acquisto, come facilmente liquidabile in ogni momento.

2. Vari soci della Cassa lamentano di essere stati indotti a sottoscrivere un aumento di capitale a fine 2012 sulla base di un utile netto di bilancio semestrale al 30 giugno 2012 comunicato in 18 milioni di euro a fronte di un utile netto di fine 2012 di „soli“ 7,6 milioni di euro. Questa enorme differenza di utile era già nota e conoscibile ai vertici della Cassa all'epoca dell'aumento di capitale, conclusosi il 7/12/2012?

3. Piccoli azionisti lamentano scarsa trasparenza in relazione alla questione delle sanzioni comminate dalla Banca d'Italia nel 2012 relative alla finanziaria della Cassa, la Raetia SGR.

4. Del tutto da chiarire è l'andamento del fondo immobiliare „Dolomit“ e le prospettive. Come noto, il CTCU ha già intrapreso a riguardo un'azione legale per l'accertamento di responsabilità all'atto del collocamento.

I clienti si aspettano delle adeguate risposte dagli organi direttivi dell’Istituto, anche in occasione della prossima Assemblea degli azionisti, prevista per il 30 aprile, al fine di salvaguardare i propri diritti. Gli stessi non possono accettare di essere abbandonati al proprio destino e che, al tempo stesso, la banca si arricchisca a loro spese. In questo senso al Centro Tutela Consumatori Utenti è stato richiesto di tutelare e difendere gli interessi degli investitori.


Comunicato stampa
Bolzano, 24/04/2013