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Aumento delle tariffe postali: per il CTCU è inaccettabile!
Le competenze delle Poste passino alla Provincia
Si ad email certificate che funzionino per tutti gli scopi ai cittadini
L’Italia sta rapidamente scalando le classifiche europee, soprattutto se parliamo di aumenti di prezzi e tariffe. Già da anni l’Italia è “maglia nera” per i prezzi di energia, gas, benzina, diesel, gasolio, rc auto, alimentari, spese bancarie e telefoniche – per citare solo alcuni esempi. Ora anche le Poste Italiane si sono adeguate: con l’aumento scattato dal 1° gennaio per le lettere standard e raccomandate i costi dei servizi postali nel Paese risultano un’altra volta fra quelli più cari d’Europa. L’aumento richiesto all’autorità competente AGCOM (da 0,60 a 0,70 per la lettera standard, da 3,30 a 3,60 per la raccomandata) non è da considerarsi di lieve entità. Nel caso delle lettere definite erroneamente “prioritarie”, l’aumento è stato ancora maggiore, nella misura del 17%.
Lo standard europeo negli altri paesi, per le lettere definite di “prima classe o prioritarie”, è il seguente: almeno il 95% delle lettere raggiungono la loro destinazione entro il giorno lavorativo successivo. Questo standard, i clienti delle Poste Italiane, se lo possono solo sognare. Che le Poste premano volentieri sull’acceleratore delle tariffe può essere comprensibile; incomprensibile è invece che l’autorità di vigilanza non si degni di dare un’occhiata oltre frontiera, prima di dare il suo ok.
Il commento del direttore del Centro Tutela Consumatori Utenti, Walther Andreaus: “Questo drastico aumento di costi non è in alcun modo giustificabile. Le Poste, in questi ultimi anni, hanno sistematicamente smontato la copertura capillare del servizio postale da eseguirsi 6 giorni a settimana, e non hanno offerto ai loro clienti una qualità adeguata. E’ ora che, almeno in Alto Adige, questo servizio passi alla Provincia.”
Per i consumatori la questione è chiara: all’AGCOM va mostrato il “cartellino rosso”. Chi non è in grado di espletare il proprio compito di tutela dei clienti postali, dovrebbe cercarsi un’altra occupazione.
Nell’epoca di internet, mail ed sms, la lettera sta diventando sempre più in fretta un modello di fine serie. Purtroppo la politica sta coprendo la “fame tariffaria” delle Poste: gli indirizzi mail certificati messi gratuitamente a disposizione dei cittadini da parte del Governo possono essere utilizzati solo per comunicare con la Pubblica Amministrazione. Per le raccomandate necessarie nei contatti con le imprese (che sono più frequenti), le mail certificate non sono nemmeno interamente equiparate. È tempo che il legislatore si attivi urgentemente.
Tariffe postali europee a confrontoTariffe lettera “standard” per l’interno (20 g)
Paese |
Prezzo |
Paese |
Prezzo |
Portogallo |
0,32 EUR |
Austria |
0,62 EUR |
Spagna |
0,37 EUR |
Francia |
0,63 EUR |
Polonia |
0,47 EUR |
Svezia |
0,66 EUR |
Paesi Bassi |
0,54 EUR |
Italia |
0,70 EUR |
Irlanda |
0,55 EUR |
Gran Bretagna |
0,73 EUR |
Germania |
0,58 EUR |
Belgio*/** |
0,77 EUR |
Lussemburgo* |
0,60 EUR |
Finlandia* |
0,80 EUR |
Grecia |
0,62 EUR |
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Informazioni dai siti delle varie imprese postali, aggiornate a gennaio 2013
*fino a 50 g, **nel Belgio con “blocchetto” di 10 francobolli: 0,67 €
Comunicato stampa
Bz, 11/01/2013
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