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Costi dei conto correnti
Questo conto è mio, qui decido io
Delusione e rabbia: sono le reazioni più frequenti di chi, in questi giorni, ha ricevuto l’ultimo estratto conto del 2004. Delusione per i magri interessi maturati. Rabbia per le spese di gestione elevate, tali da annullare in pratica gli interessi attivi a favore del cliente, specie ove la giacenza sia minima.
Il nostro consiglio spassionato è di non piangersi addosso, ma di mettersi di buona lena ad analizzare il vostro estratto conto in modo approfondito e con tutta la calma necessaria.
Per cominciare controllate le singole uscite annotando come avete speso i vostri soldi. Se c’è qualcosa che non capite, chiedete chiarimenti alla banca. Può darsi che l’impiegato o l’impiegata di turno riescano ad aiutarvi, anche se spesso nell’estratto compaiono scritturazioni errate che addebitano al cliente spese mai sostenute. A maggior ragione, dunque, conviene fare chiarezza: almeno chiedere, non costa ancora nulla.
Esaminate con attenzione le spese relative ai singoli servizi bancari: per gestire e custodire il vostro denaro, la banca si fa pagare profumatamente. Tuttavia è possibile ridurre un po’ questi costi, magari depennando alcuni servizi che nel vostro caso sono di scarsa o nulla utilità. Per esempio si può risparmiare sull’invio dell’estratto conto, che può avere cadenza mensile, trimestrale, semestrale o annuale: quante più volte vi fate spedire l’estratto conto a casa, tanto più pagherete. Valutate perciò se non vi basti ricevere l’estratto ogni tre mesi, anziché ogni mese, o addirittura se non vi convenga disdire del tutto questo servizio e passare personalmente in banca di tanto in tanto per richiedere il saldo.
Un altro fattore di costo sono i vari movimenti, quali bonifici ecc. Il prezzo del bonifico si fa particolarmente salato quando accreditate un correntista di istituto diverso dal vostro, ragione per cui è sempre meglio informarsi prima su quali siano le modalità più convenienti per eseguire questa operazione.
Controllate con attenzione anche gli ordini permanenti; riflettete se è davvero necessario pagare tramite RID anche la quota di adesione ad associazioni e simili o se invece non esista una soluzione meno dispendiosa. Chiedete alla banca quanti sono gli ordini permanenti compresi nel forfait previsto dal vostro contratto.
Anche il bancomat non è quasi mai gratuito. Chiedete informazioni a riguardo alla vostra banca, poiché le condizioni variano considerevolmente da un istituto all’altro.
Tutt’altro che irrilevante è poi il prezzo da pagare quando si va in rosso, ossia la cosiddetta commissione di massimo scoperto. Chi finisce spesso sotto zero, farebbe bene a contrattare un fido, ricordando però che anche questa opzione non è del tutto gratuita.
Infine è importante sapere che l’estratto conto può essere contestato entro sessanta giorni dal ricevimento. Trascorso questo termine, le risultanze contabili dell’estratto conto si intendono implicitamente accettate. L’eventuale contestazione, da presentare per iscritto, può riguardare ad esempio il prelevamento non autorizzato da parte di terzi a seguito di furto o clonazione del bancomat. Qualora dal vostro estratto conto risultino prelevamenti del genere, presentate subito un reclamo scritto.
In generale è importante ricordare che il conto corrente è un prodotto come un altro e perciò non sfugge alle comuni regole della contrattazione tra offerente e cliente. Se doveste riscontrare qualcosa di poco chiaro, non esitate a recarvi allo sportello per chiedere delucidazioni. Là potrete conoscere le possibilità di risparmio sulle spese bancarie e negoziare condizioni economiche migliori.
Se prima di andare in banca volete calcolare personalmente quanto vi costa la tenuta del conto corrente, potete usufruire dell’apposita tabella di valutazione approntata dal Centro Tutela Consumatori Utenti.
Si tratta di uno strumento di calcolo preimpostato, in cui è sufficiente inserire i vari importi che potete dedurre dal vostro estratto conto oppure chiedere direttamente alla vostra banca.
Per finire, un ultimo consiglio: gli estratti conto dovrebbero essere conservati per almeno dieci anni. Se non lo state già facendo, cominciate da quest’anno predisponendo un apposito raccoglitore dove tenere in bell’ordine tutte le pezze d’appoggio e la documentazione relativa al rapporto con la vostra banca. Si tratta di una buona abitudine che, prima o poi, potrebbe rivelarsi di grande utilità.
Ulteriori informazioni su costi ed insidie di conti bancari e crediti fornisce anche il magazine per i consumatori dell’Alto Adige "konsumo" reperibile in edicola e presso le sedi del CTCU.
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Info, 19.01.2005
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