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Gli interferenti endocrini e la nostra salute
I consigli del Ministero per l’ambiente per ridurre l’esposizione
Gli interferenti endocrini sono sostanze chimiche che possono alterare l’equilibrio ormonale degli organismi viventi, esseri umani compresi. Gli interferenti endocrini possono quindi “accendere”, “spegnere” o modificare i normali segnali inviati dagli ormoni: i loro effetti sono preoccupanti, proprio perché insidiosi e subdoli.
Ma quali sostanze sono interferenti endocrini? L’elenco, anche se non completo, comprende sostanze che persistono a lungo nell’ambiente (come ad es. le diossine), alcuni pesticidi, alcune sostanze non persistenti (come gli ftalati). Gli interferenti endocrini ci preoccupano, in quanto disturbano l’equilibrio ormonale. I danni prodotti dagli interferenti endocrini sono confermati da ricerche mediche che indicano che le persone più esposte hanno un maggiore rischio di patologie riproduttive (infertilità, abortività, endometriosi, ecc.), di disturbi comportamentali nell’infanzia, e forse anche di diabete e di alcuni tipi di cancro. Infine, anche dosi molto basse di diversi interferenti endocrini nell’ambiente e negli alimenti, con la stessa azione, potrebbero sommarsi sino aad indurre un effetto tossico significativo (effetto cocktail).
In Europa le sostanze chimiche vengono regolamentati, valutati, autorizzati o ristretti tramite il regolamento REACH. Alcune sostanze sono già vietate, come ad esempio il bisfenolo A nei biberon; per altri interferenti endocrini sono stati introdotte quantità massime. Per dare ai cittadini la possibilità di adottare comportamenti responsabili, il Ministero per l’Ambiente ha pubblicato la guida “Conosci, riduci, previeni gli interferenti endocrini”, nella quale è contenuto anche il seguente decalogo.
Limita o evita |
Privilegi o sostituisci |
Non riutilizzare contenitori in plastica per alimenti e bevande usurati o „monouso“ |
Utilizza contenitori in plastica integri e solo per gli usi indicati dal produttore |
Limita l’utilizzo di padelle antiaderenti, se „graffiate“ |
Utilizza padelle antiaderenti integre e pentolame in ceramica idonea al contatto alimentare o in acciaio inossidabile |
Limita la combustione di incenso e il fumo di candela, ed evita il fumo di sigaretta nell’ambiente dove vivi |
Assicura il ricambio frequente dell’aria negli ambienti chiusi |
Limita l’uso di capi di abbigliamento con trattamenti opzionali idrorepellenti o antimacchia |
Privilegia capi di abbigliamento di origine e composizione ben identificabili |
Evita il ristagno della polvere negli ambienti chiusi |
Effettua una adeguata e periodica pulizia degli ambienti e assicura una corretta manutenzione degli aspirapolveri (pulizia filtri e camera di raccolta, sostituzione sacchi ove presenti) |
- Utilizza la carta oleata o la pellicola a contatto con gli alimenti solo secondo le indicazioni d’aspirazione
- Durante la cottura dei cibi garantisci un’adeguata ventilazione dei locali e utilizza cappe d’aspirazione
- Sostituisci gli involucri lacerati e/o usurati degli oggetti con imbottitura in schiuma (sedili dell’auto, materassi ecc.)
- Evita il consumo di alimenti con parti carbonizzate/bruciate e limita l’uso di alimenti affumicati. Elimina dai cibi bruciate (anche dalla pizza)
- Nella scelta di materiale per la casa limita l’uso di PVC morbido contenente DEHP
Ulteriori consigli nel foglio informativo del CTCU, nel quale è riportato anche un decalogo dedicato all’infanzia, nonché nella guida stessa „Conosci, riduci, previeni gli interferenti endocrini“.
Comunicato stampa
Bolzano, 20.08.2013
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